Le betawoman.

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    Redpilled

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    Quando io penso ai modelli di femminilità alpha, penso a questo:

    - Anna Karenina, Anna Achmatova, Carmen di Mérimée
    - Tamara Lempicka, Mata Hari.
    - La Belle Dame sans Merci. Ballata di John Keats.
    - Dolores (nostra signora di spasimo) di Swinburne.
    - Venere di Sacher-Masoch
    Poi Ada Lovelace, Ipazia, le altre high-IQ...

    Non so perfettamente come potrei inquadrare una donna in chiave "alpha-beta", però per ora mi sono venuti in mente quei nomi.

    Però tra tutti i modelli di femminilità (ce ne sono tanti), le cosiddette "alpha"woman, hanno preso a riferimento la consumista di Sex&City. Io se proprio mi sforzo, non vedo niente di "alpha" nel modello che hanno preso loro a riferimento.

    Mi chiedo perché? Che hanno nel cervello? Perché si definiscono "alpha", quando sembrerebbero il prototipo delle perfette beta?

    La scema di Sex&City non ha niente di "alpha", proprio nulla. Hanno confuso tutto. Per me queste di alphawoman sono delle beta.
     
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    Anna Karenina parla di una donna che cucka il marito per un Chad dell'aristocrazia russa, è molto intelligente come donna comunque
     
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    Blackpilled

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    Melissa Panarello
    Che ha scritto 100 colpi di spazzola
     
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    Bluepilled

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    Queste fesse, tutte beta, tutte fisiologicamente legate all'importanza di essere uniche, pensano che pagine cesse come questa Alpha siano degli amplificatori di idee, in realtà sono degli enormi spazi di rieducazioni ai principi del moderno consumismo. Ora bisogna far credere ai fessi che comprare un determinato prodotto o servizio li renda unici, isole, tante isole di unicità nell'immenso arcipelago chiamato consumismo 3.0.
     
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    CITAZIONE (Guare_di_Narba @ 29/6/2019, 01:41) 
    consumismo 3.0.

    Siamo alle soglie del 5.0
     
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    Redpilled

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    CITAZIONE (Barbafisso @ 29/6/2019, 14:14) 
    Definire una donna beta è difficile

    Bisognerebbe essere donna per comprendere

    No. Così come loro ci giudicano, io faccio lo stesso.

    Pensa che molti uomini hanno preso talmente tanto a cuore il giudizio femminile da creare il concetto di mascolinità come un valore che esiste solo quando il giudice - la donna - lo approva.

    Se non ci fossero le donne, quegli uomini non sarebbero niente, perché mancherebbe il contesto entro cui definire la loro cosiddetta presunta non ben delineata “mascolinità”.

    Certo che se dipendi da questi giudizi sei messo proprio male. E quando invece una grossa fetta di persone dipende da quei valori? Abbiamo il normiesimo, noi lo osserviamo in disparte, sappiamo che è fragilissimo.

    Io giudico beta le donne che seguono il normiesimo e prendono a modello le battone di sex&city. Non ho ragione in assoluto perché il normiesimo mi sta praticamente dicendo che quelli sono i valori che si vuole che io segua e interpreti come “alpha”.

    Peccato che io sia ai margini, quindi per me “alpha” è altro. Le donne consumiste puttane sono beta.
     
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