CITAZIONE (blublublu @ 4/12/2018, 16:39)
>"il mercato del sesso è anarco-capitalistico"
Come qualsiasi altro tipo di mercato, intrinsecamente. La vita è dura e in ogni campo c'è chi primeggia e chi sta sopra e chi sta sotto e sta male. Non è la "redpill", è l'osservazione generale che gli uomini sono diseguali.
Anche economicamente, c'è chi nasce o diventa ricco e chi resta povero, e fra le due esistenze c'è una differenza incolmabile; chi è molto ricco in genere è molto più felice, ecc, e chi non lo è se ne può fare un cruccio, magari vive rosicando, si chiede "perché a me è toccato così? Perché per me la vita è più dura?"
Non è una cosa che ha natura diversa, questa, rispetto a quella che dite voi. Anche in questo caso possiamo considerare che esistono quelli che chiamereste "bluepillati" ("se ti dai da fare, troverai anche tu il modo di diventare schifosamente ricco"; oppure "in fondo i soldi non sono importanti, ci sono altre cose per cui vivere..." - questo lo chiamereste "uvavolpaggio"). Insomma sono diversi e molteplici meccanismi di "coping".
Quindi il punto è: come RISOLVERE, ACCETTARE il fatto che gli uomini sono diseguali e che la diversa distribuzione delle risorse determina diversi livelli di felicità.
Ci sono alcune risposte che si possono dare a questa istanza, o quantomeno provare a dare.
1) si può lottare per una società più giusta, un mondo più umano, istruendo la gente circa l'intrinseco valore di ogni essere umano. Anche i poveri sono persone, anche i "brutti" sono persone, ecc. Se il mondo intero abbraccia e si convince di questa idea, facciamo passi avanti verso un'umanità più felice nell'arco degli anni. "Educazione dell'umanità".
2) possiamo evitare di far confronti, vivere il tempo che ci è dato spendere su questa Terra provando a fare quello che ci piace fare, senza garanzie di successo o felicità. Possiamo costruirci il nostro giardino e stare felici lì.
3) altre cose