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Freestyle
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Ex founder di UBF
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La dismorfofobia è definita come l'ossessione per un difetto immaginario dell'aspetto esteriore. L'eccessiva preoccupazione comporta una significativa tensione emozionale, isolamento sociale e una deficitaria funzione nella vita di relazione, nel lavoro e nell'istruzione. I pazienti sviluppano comportamenti ritualistici ripetitivi e ossessivi, come il guardarsi alla specchio, l'acconciarsi in modo eccessivo e il porre frequenti domande per ottenere rassicurazioni dalla famiglia, dagli amici e dai medici. L'autoconsapevolezza può essere di grado elevato, inesistente o variabile nel tempo. La comparsa del disturbo avviene generalmente durante l'adolescenza ma la patologia può diventare cronica. L'incidenza è sconosciuta, si ritiene che ne sia affetto fino all' 1% della popolazione degli USA ma l'affezione è ubiquitaria. La non-malattia consta spesso anche di disturbi dolorosi caratterizzati da "bruciore" nella sede corporea affetta, in assenza di un'evidente patologia cutanea. La variante delirante è considerata un disturbo distinto, una psicosi ipocondriaca monosintomatica. I pazienti con dismorfofobia sono in genere ossessionati dalle sedi corporee più importanti nell'immagine esteriore e le fissazioni più frequenti riguardano il volto, il cuoio capelluto, il naso. Le donne sono più propense a focalizzarsi sui capelli, sul volto e sulle mammelle. L' 80% circa dei pazienti risulta ossessionato da più di una regione corporea. Il disturbo psichico più frequentemente associato alla dismorfofobia è la depressione, che si sviluppa però nella maggior parte dei pazienti in seguito alla comparsa della dismorfofobia e può rappresentare una risposta al disturbo. I pazienti sono spesso molto irascibili e talvolta presentano idee suicide (soprattutto le donne con problemi al volto) o pericolose per la vita. Altri problemi psichiatrici segnalati in associazione a questa condizione comprendono il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi borderline della personalità, narcisistico, la fobia sociale e problemi coniugali. La diagnosi di dismorfofobia è in genere facile. All'anamnesi, si possono spesso riscontrare una famiglia e amici stressati, isolamento sociale e atteggiamenti rituali ripetitivi. Spessa vengono richiesti ingiustificati interventi di chirurgia plastica o trattamenti medici dermatologici. La visita dermatologica risulta nei limiti della norma. Il trattamento dei pazienti con dismorfofobia può risultare particolarmente difficile per via del comportamento irascibile e talvolta aggressivo o suicida. Questi soggetti richiedono una costante rassicurazione, telefonano frequentemente e prenotano lunghe visite specialistiche. Possono o meno presentarsi agli appuntamenti di controllo, generalmente rifiutano un referente psichiatrico ma possano essere disposti ad accettare la consulenza psichiatrica nel contesto della visita medica.
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